giovedì 19 giugno 2014

Cork, Irlanda: le atrocità delle suore verso le ragazze-madri e i loro figli. Le rivelazioni shock di un'ostetrica


Una suora che gestiva il reparto di lavoro nel 1951, ha perfino introdotto il divieto di qualsiasi "lamento o urlo" durante il parto.
Le ragazze povere che non potevano permettersi di fare donazioni per l'ordine Sacro Cuore, hanno dovuto trascorrere altri tre anni dopo che i loro bambini sono nati occupandosi delle pulizie e lavorando la terra adiacente la casa Cork e a 'fare ammenda' per la loro gravidanza. 

Prima di lasciare la casa, nonostante le ragazze in tre anni avessero stabilito un fortissimo legame affettivo con i bimbi, avveniva la separazione dalle madri.
Molti venivano dati in adozione, affidati a orfanotrofi e spesso con un preavviso di poche ore.
Queste rivelazioni sono state rese note dalla signora Goulding, un'ostetrica che ha lavorato nella struttura e a contatto con le ragazze e i loro bambini a partire dal 1951. Le testimonianze sono contenute nel suo libro intitolato La luce nella finestra.

"Non potevo immaginare perché i bambini non sono stati dati in affidamento subito dopo la nascita per evitare traumi ad entrambe le parti", è scritto nel libro.
Nessun antidolorifico veniva somministrato durante i parti.
"Devono soffrire", era stato detto al personale.
Proprio come nelle lavanderie Magdalene, a nessuna delle donne è stato permesso di parlare tra loro, con gli infermieri o raccontare quanto subito ai familiari. 

Lei [la monaca] ha stabilito che le donne devono espiare i loro peccati". L'ostetrica Goulding ha descritto casa Cork come "carcere di massima sicurezza e nulla doveva trapelare all'esterno". 

Ostetrica che era cresciuta a meno di tre miglia dalla casa, ma era inconsapevole di come 320 donne in gravidanza e neo mamme sono state trattate dalle suore.
Appena arrivata vide una giovane con un ascesso in suppurazione che cercava di allattare il suo piccolo.

"Non avevo mai visto un ascesso simile, tanto che aveva creato un tale enorme ferita e la sofferenza scolpita nel volto della donna era quella di una atroce agonia.".

Le avrebbero dovuto somministrare penicillina e aspirina per alleviare il dolore e curare l'infezione, ma a lei quanto a tutte le donne è stato dato nulla. Le ragazze indossavano tutte un abito, una sorta di uniforme, e non sono stati ammessi reggiseni, cosa che ha causato grande disagio quando allattavano. Non è stato consentito di indossare scarpe al piano superiore: le donne appesantite in gravidanza si muovevano a piedi nudi con il costante rischio di scivolamento su pavimenti in legno.
Il libro della signora Goulding è straziante.

"Avere un bambino fuori dal matrimonio è stato un argomento tabù tanto che la maggior parte dei padri non ha saputo che la sua donna era incinta": all'epoca sarebbe stato "vergognoso" per le ragazze informarli.

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